Diventare padroni del proprio destino

Le scuole di coaching di nuova generazione dicono che sono i notri pensieri a creare la nostra realtà e anche le nostre emozioni. La legge dell’attrazione ci dice che sono le nostre convinzioni negative su di noi e sulle nostre possibilità di riuscita ad attirare verso di noi ogni sorta di PERDITA SCONFITTA O SOFFERENZA. Secondo questa impostazione basta cambiare le nostre convinzioni negative e voilà la nostra vita decolla verso un roseo futuro. Perché siamo dei creatori che sono in grado di realizzare ogni nostro desiderio e obiettivo.

Uno dei procedimenti più comuni di realizzare questi cambiamenti è quello delle affermazioni positive, con l’aggiunta di tecniche di training mentale o energetico di varia natura. E se non ci riusciamo? Beh, allora dobbiamo applicarci di più! Il non riuscire a modificare un atteggiamento negativo ha un effetto collaterale deleterio per la psiche, quello di peggiorare la propria autostima.

Noi suggeriamo un’altra spiegazione della questione: se in 21 giorni di applicazione non si raggiunge un cambiamento definitivo non c’è niente che non vada in noi, semplicemente stiamo usando lo strumento sbagliato. L’errore non è in noi, ma nella non conformità del software.

Dove sta l’errore? I principi definiti da tecniche come quelle del Segreto, della legge di attrazione, della trasformazione delle credenze negative non sono sbagliate in sé, ma funzionano SOLO se applicate a idee, concetti, convinzioni, immagini mentali che ABBIAMO CREATO NOI o abbiamo appreso NELLA NOSTRA VITA PRESENTE.

Ma il nostro piccolo IO a cui si dà eccessiva importanza NON è la parte più grande e importante della psiche nel definire la nostra identità e la nostra missione di vita. Nella psiche umana ci sono: pensieri ed emozioni naturali  (emozioni primarie) che sono la nostra risposta all’esperienza che viviamo, convinzioni e idee su di noi che deriviamo dai nostri apprendimenti nell’infanzia e che costituiscono dei modelli ripetitivi di comportamento ( emozioni secondarie)  e…….una terza categoria di emozioni e convinzioni su:

chi siamo, qual è il nostro posto nel mondo, quali sono le nostre possibilità di azione e di successo, quali sono i nostri permessi alla realizzazione, quanto abbiamo diritto di essere felici nel lavoro e nelle relazioni che

NON DIPENDONO DALLA NOSTRA ESPERIENZA PERSONALE, MA APPARTENGONO ALLA NOSTRA GENEALOGIA.   SONO CORRELATE CON LE ESPERIENZE DI VITA DEI NOSTRI ANTENATI E LE EREDITIAMO CON LA NASCITA.

Si chiamano emozioni estranee perché sono presenti dentro di noi, influenzano le scelte più importanti della nostra vita come gli studi, la professione, il denaro che guadagniamo e la scelta del partner, ma non ci appartengono.

Le EMOZIONI ESTRANEE  più potenti sono le memorie che riguardano i traumi non risolti, le sofferenze non superate, le aspirazioni incompiute, le ingiustizie subite o fatte dei nostri antenati. Non siamo in grado di esprimerle verbalmente perché non ricordiamo a quali esperienze fanno riferimento e così non possiamo trasformarle con una tecnica di coaching. Inoltre PREVALGONO sulle nostre aspirazioni personali e permangono come un sottofondo nello scenario della nostra mente. La psicogenealogia insegna A RICONOSCERLE e ad attribuirle a CHI DI COMPETENZA perché RITIRI i suoi condizionamenti negativi.

Allora i divieti alla nostra realizzazione personale vengono superati, nel giro di poche ore di lavoro e LE PORTE DELLA CREATIVITA’ SI APRONO. Una volta per tutte. E comincia un processo di riappropriazione dei nostri diritti naturali all’espressione delle nostre risorse e di costruzione positiva della nostra realtà!!!!!!!